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Le vostre domande – Giugno 2019

Pubblicato da quadrifoglio on 9 giugno 2019
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Quadrifoglio Immobiliare risponde

D. Ho 72 anni e sono proprietario di un solo immobile dove abito; sono pensionato e godo di una buona pensione, mi piacerebbe aiutare mia figlia per l’acquisto di una casa per sé stessa. Mi hanno parlato della possibilità di vendere la nuda proprietà, avere una somma che potrai dare a mia figlia. Di cosa si tratta?

R. Uno dei vari motivi per cui si decide di vendere la propria casa chiedendo solo la nuda proprietà e mantenendosi l’usufrutto della stessa è appunto questo mezzo; per cui lei per continuare a vivere nella sua casa come adesso, può ricevere una somma di denaro che potrà dare a sua figlia e con questa aiutarla a comprarsi una nuova casa. Il prezzo della vendita della nuda proprietà è in funzione della sua età e del valore del suo immobile; per cui se lei ha 72 anni e la sua casa vale oggi € 185.000,00, secondo la tabella il ricavato della vendita potrà essere di €111.000,00 (il 60% del valore dell’immobile). Questo tipo di vendita è anche, a volte, finalizzato ad avere semplicemente maggiore liquidità per meglio trascorrere il tempo della terza età.

D. L’Amministratore dove abito si rifiuta di esibire l’estratto conto bancario del Condominio dove abito, rifacendosi alla legge sulla privacy. Si tratta di una motivazione giusta?

R. No, se da una parte si richiese ai condomini la puntualità nell’effettuare i pagamenti delle rate condominiali, secondo le modalità e termini approvate dall’Assemblea del condominio può prendere visione della contabilità e quindi anche degli estratti conto bancari anche attraverso il registro di contabilità. Questo è un documento non solo necessario ma anche obbligatorio dove devono essere registrati, entro 30 gg., tutti i movimenti contabili del condominio.

D. Nel condominio dove abito, un condomino è moroso da diversi mesi per una somma pari a €4.500,00. L’Amministratore rinvia sempre qualsiasi azione atta al recupero di tale somma, nel contempo chiede ai rimanenti condomini di colmare le rate non pagate dal condomino moroso. Si tratta di una decisione corretta?

R. No, uno dei compiti che deve svolgere l’Amministratore è di provvedere ad esigere le somme dovute entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio (v. ex art. 1124 C.C.). Se non si attiva è un fatto molto grave e assolutamente irregolare, di cui solo lui ne ha la responsabilità. Il recupero delle somme si farà attraverso vari gradi di giudizio, per arrivare anche al pignoramento dell’immobile stesso, il tutto sempre con il consenso assembleare di tutti i Condomini.

a cura di Filippo Crocè